Il passato è pieno di dischi da scoprire. Perle nascoste. Ascolti negati alle nostre orecchie. Gruppi per cui impazzire che non verranno mai scoperti. Album da consumare che non lo saranno mai. Ma. Ma a volte un piccolo corto-circuito, una casualità, ci permettono di fare grandi scoperte.
Hope Sandoval ha una voce eterea. Non di questo mondo. Intangibile e sensuale. Hope è la voce del miglior pezzo dell’ultimo Massive Attack. Quella “Paradise Circus” che incanta. Il miglior brano del lotto. Ed è lei che lo canta, lei che incanta e seduce.
Ma chi è Hope Sandoval? Quali altre melodie ha incantato con la sua voce? Scopro che è stata la cantante di tali Mazzy Star. Gruppo che ha composto un album considerato un piccolo capolavoro nel lontano 1993.
Nel 1993 c’è il Grunge. Nirvana. Perl Jam. Roba così. Il loro nichilismo. La loro furia. Ma c’è un’altra America. Un’altra musica. Altre sonorità. Decostruzione, non rabbia. Dove il cantato è rabbioso e le melodie infuocate, loro rispondono con voce eterea e melodie sognanti.
“So Tonight That i Might See” (capolavoro dei Mazzy Star) è del 1993. L’album si apre con ”Fade into you”. Un pezzo che ti trafigge senza farsene accorgere. Una ballata folk struggente e disincantata che ti fa sua al primo ascolto. La voce di Hope li a tormentarti. Quei tocchi di Slide. Piano. Basterebbe questo brano, una delle ballate più belle che abbia ascoltato, a decretare la bellezza di questo album. Ma “Fade into you” è solo il primo brano di un album (quasi) perfetto.
“So Tonight That i Might See” è un susseguirsi di splendide canzoni, tra richiami alla psichedelia di scuola Doors e Velvet Underground, riverberi showgaze, atmosfere slow-core ed un’anima folk-pop. Poi c’è la voce di Hope a marchiare a fuoco ogni brano.
Rock come non l’avete mai sentito fino ad ora. Dilatato. Etereo. Rallentato all’inverosimile ma, al contempo, stupendo. Una perla. Un classico. Un capolavoro che non ha più segreti. Almeno per me.
0 commenti