Etichetta: The Richter Collective | Anno: 2010 | Genere: Post Rock
Riporto uno scambio di Mail tra me ed il mio amico Manuel sul nuovo EP degli And So I Watch You From Afar, Letters. Visto che se ne parla davvero poco in Italia, ed invece sono notevoli, ne parlo nuovamente (QUI l’altra recensione) molto volentieri.
Manuel:
4 lettere per 4 pezzi per un ep di conferma e di evoluzione. Si studiano meglio gli inserti math a discapito di quelli post. L’idea è di una grossa ricerca, soprattutto in campo ritmico che li porta ad avvicinarsi anche al fusion, che però applicano con moderazione per mantenere un corpo possente dei pezzi.
S is for salamander è un pezzo bello ballabile. Qua di post c’è poco e c’è molta weave. E’ un pezzo che foals e these new puritans avrebbero voluto scrivere 2 anni fa. Forse il difetto maggiore del pezzo è un missaggio piuttosto piatto.
D is for Django The Bastard è il pezzo forse più math del secchio. L’inserto intermedio quasi jazz/fusion è geniale.
B is for b-side è un pezzo stranetto, basato tutto sulla decustruzione sia melodica che ritmica di un riff piuttosto semplice. Siamo quasi nel territorio degli ep dei battles (Elettronica a parte, che qua è presente in maniera infinitesimale).
K is for Killing Spree inizia come uno qualsiasi dei pezzi dell’album precedente. si sofferma in intermezzi quasi jazz per poi riesplodere in noise puro da una parte e in riff metal. Forse non riuscitissimo ma indica una grande voglia di non fermarsi su qualcosa che funziona e di provare soluzioni diverse. Di idee ce ne stanno tante.
Giampaolo:
Ascoltato Letters, non l’ho subito digerito ma alla fine mi è parecchio ma parecchio piaciuto. C’è molta ricerca, molte strade da provare, molta voglia di evoluzione.
Evoluzione tutta in una direzione di “fuga” dal Post Rock verso altri lidi. La componente Math fa da collante ai diversi incroci che gli ASIWYFA sperimentano. In ogni pezzo si fà l’occhiolino a qualche altro genere.
Tutto bello, tutto ottimo. Curiosità massima sulla strada che decideranno di intraprendere. Le idee ci sono e sono tutte valide. Si, perchè comunque il lavoro risulta non troppo omogeneo (come invece era il precedente, solido e monolitico) ed una strada la si dovrà, prima o poi, prendere.
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