Questo weekend, causa neve e pancione della consorte, siamo stati a casa ad ascoltare musica e, sempre per far contenta la mugliera, mi sono cimentato con il mio archivio di musica “sciolta” (ovvero quei brani che non stanno in nessun album o di cui l’album non era degno, insomma le one hit single).
E cosi, vagando tra i più di 1.500 brani, mi sono imbattuto in alcuni pezzi che, con il senno di poi, sono stati fondamentali per la mia formazione musicale e che hanno in qualche modo indirizzato i miei gusti musicali da “adulto”.
Mi piacerebbe sapere se anche voi avete qualche brano “chiave” che, se non aveste ascoltato, magari oggi stareste piangendo la morte di Whitney Houston (pace all’anima sua) o aspettando il nuovo singolo di Rhianna.
Vi premetto che fino ai 18 anni ho ascoltato prevalentemente radio (radio deejay) e musica da discoteca (per due anni non mi sono MAI perso una sola puntata della deejay parade), poi scoprii it.arti.musica.metal e audiogalaxy e fu la svolta… ma questa è un’altra storia.
Quindi i miei ascolti “seminali” possono sembrare piuttosto banali rispetto a quello che ascolto adesso o magari a quanto ascoltavate voi stessi alla mia età. Ma. Ma alcuni dei pezzi che vi racconto anche ascoltati ora hanno un loro fascino. Almeno per me.
Il VERO pezzo seminale di tutto, quello che credo mi abbia dato un imprinting fondamentale è Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd. E’ indubbiamente il primo pezzo BELLO di cui ho memoria.
Mio padre faceva fotografia subaquea e spesso usava questo pezzo come apertura delle sue proiezioni. E devo ammettere che il connubio tra questa sinfonia assurda e le foto dei fondali marini era assolutamente PAZZESCA. Ascoltare spesso questo brano a circa 6-7 anni non può che cambiare la prospettiva musicale di qualcuno.
Se si aggiunge che il padre di un mio amichetto delle medie mi fece una cassettina con dentro anche Eye in the Sky / Sirius di The Alan Parsons Project potete capire con cosa ho passato l’infanzia. Poi tutto questo buon orecchio è stato “rovinato” dalla Radio… ma anche grazie alla radio qualche bel pezzo l’ho ascoltato.
Uno di questi pezzi è indubbiamente quella perla di Children di Robert Miles (aka Roberto Concina), siamo nel 1996 (io andavo in Terza Liceo). Quel brano quasi ambient di un elettronica delicata con quelle splendide note di piano in evidenza è il brano più rappresentativo di quel filone dell’elettronica del tempo, la trance, che ha visto un sacco di esponenti italiani (Gigi d’Agostino, Mario +, Mauro Picotto, e compagnia tamarra) e che mi ha tanto stregato in quel biennio 95-96. Se amo l’ambient è anche merito suo.
Dello stesso anno vale la pena citare questo altro brano tedesco di tale Marc Clement – Berlin (last Station Mix) ascoltato grazie alla Parabola di mio Padre che mi permetteva di avere uno sguardo sulla musica tedesca grazie a tale VIVA TV. Sorta di MTV tedesca dove la faceva da padrona la musica elettronica / disco / techno. Una incredibile scoperta per un sedicenne che amava la musica trance e che aveva pochi sbocchi in Italia… (del periodo anche BBE – Seven Days One Week)…
E pensare che mentre mi rincoglionivo di musica Trance i Massimo Volume facevano uscire Lungo i Bordi che avrei ascoltato con soli 10 anni di ritardo…
Stesso amore assoluto ed incondizionato per All I Need degli Air, qui siamo due anni più tardi (98) e la delicatezza del brano con quegli arpeggi di chitarra e quella voce angelica mi stregarono per molto molto tempo.
Ascolto più maturo ma altrettanto importante è indubbiamente Windowlicker di Aphex Twin, tutta l’elettronica sincopata, tutta la musica disarmonica viene da li. Dall’ascolto di un brano senza capo ne coda e del suo altrettanto video assurdo che non so in base a quale principio venisse trasmesso la notte tardi su MTV. Assolutamente seminale per me. Qui siamo nel 99 credo. Forse un brano di minor intensità ma altrettanto “spezzato” è stato No Good (start to Dance) dei Prodigy, non mi scorderò mai l’energia che mi dava ascoltare quel pezzo, e siamo nel 94 (ci sarebbe anche una caterva di robba tedesca come Computerlibe dei Das Modul ma la conosco solo io).
capitolo a parte merita per me Bjork che non faceva altro che rendere mainstream musica indie, ma grazie a pezzi come Hyper-Ballad la mia sensibilità musicale è indubbiamente accresciuta. (siamo sempre nel 95 eh…)
Per la musica non elettronica devo molto ai Portishead ed alla loro Glorybox, cosi come alla versione della stessa melodia da parte di Tricky nella sua Hell is around the Corner. Siamo nel 94 e anche li MTV fece la sua parte (sopratutto con Tricky) e cosi quando venne Mezzanine nel 98 io ero già bello che pronto.
Per il rock diciamo che come credo tutti Smell Like teen Spirits e tutto Nevermind dei Nirvana ha avuto un po l’effetto di una picconata nella mia testa. E’ stato il primo disco che ricordo di aver acquistato originale e si contende insieme agli Emperor la classifica di disco più ascoltato in assoluto. Era il 91, andavo alle medie(!) e usavo ancora la racchetta da tennis per fare air guitar. Poi sono passato alle bacchette invisibili :-) Dello stesso periodo ovviamente c’erano November Rain dei Guns n’ Roses. Mai seguiti (i Guns) ma November Rain mi faceva Piangere. Giuro. Quell’assolo di Slash con dietro la Chiesa è stampato a fuoco nella mia memoria e immaginario.
Certo se penso che mentre ascoltavo ste ballatone (metteteci anche Notting Else Matters dei Metellica) gli Slint ignorati da tutti partorivano Spiderland ed il Post Rock mi viene da piangere… ed io ascoltavo Innuendo invece…
In ambito Rock devo anche citare Song 2 dei Blur (97), pezzo tuttora incredibile, Un jour en France dei Noir Desir (del 96) sempre ascoltato sul canale satellitare tedesco Viva TV.
Poi come non citare Paranoid Android dei Radiohead? Anche qui siamo nel 97. Anche qui siamo in presenza di un brano con costanti cambi di tempo e melodia. Bello. Fa strano cmq pensare che nello stesso anno usciva uno dei dischi che avrei più ascoltato in assoluto, quel Anthems To The Welkin At Dusk degli Emperor che fortunatamente avrei recuperato solo qualche anno più tardi.
E proprio Ye Entrancemperium degli Emperor e The Moor degli Opeth sarebbero stati il mio viatico verso il metal tutto e la musica estrema in particolare. Li ascoltai però solo nel 2001.
Poi c’è tutta la storia del recupero album del passato, ma li ormai il mio orecchio era avido di nuovo e bello. Non sarei diventato un fan di Britney Spears o Ligabue. Ero sopravvissuto all’adolescenza uscendone un uomo con un gusto musicale decente e chissà quanto di questo miracolo è dovuto ai brani che vi ho citato.
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