Elettronica
Andy Stott – Faith in Strangers (2014)
Il disco naviga su queste sonorità cupe e disperate, lente e ammalianti. Una carezza che toglie il respiro. Un disco che rimane. Poche storie.
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Il disco naviga su queste sonorità cupe e disperate, lente e ammalianti. Una carezza che toglie il respiro. Un disco che rimane. Poche storie.
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Disco particolare questo Punish, Honey di Vessel. Elettronica cupa e metallica, ma se avete la pazienza di qualche ascolto il disco si apre e mostra la sua bellezza.
[yasr_overall_rating size="large"]Ravedeath, 1972 è un disco denso, che rapisce l’ascoltatore attento, ma che è in grado di suggestionare anche l’ascoltatore distratto. Sicuramente va ascoltato a volumi adeguati e/o in cuffia per cogliere le mille sfumature e il lavoro certosino che è stato fatto per ogni brano.
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quando l’Ambient incontra il Dubstep. Ambient cupa, spessa e profonda come i bassi che pervadono e scorrono in ogni pezzo.
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Evoluzioni non ve ne sono. Qui non si è sempre a caccia di nuovo, eh. O di novità. Quindi ben venga che i Lali Puna ci ripropongano il loro classico stile. Semplicemente non vi aspettate qualcosa di diverso da una splendida ripetizione della loro ricetta.
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Disco interlocutorio con qualche bel pezzo ma che non convince in pieno
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Un album da ascoltare da chi ama atmosfere vellutate e malinconiche rimpiangendo quelle sonorità trip-hop alla Portishead.
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album che farà parlare di se, per me un ottimo lavoro electro-pop, il nostro Moby ha indubbiamente talento. Non merita chissa’ che voti, ma si lascia ascoltare e non annoia mai.
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Ascoltare Moon Safari degli Air è come guardare il mondo attraverso una coppa di champagne e la freschezza electro-pop di questo lavoro è qui a confermare questa azzeccata metafora.
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Gli Ulver sono la dimostrazione vivente che la musica non ha ne confini ne tantomeno generi.
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