Di seguito i miei album preferiti ascoltati in questo 2011. Visto che non tutti gli album che ho ascoltato sono usciti nel 2011 vi elenco prima i dischi ascoltati nel 2011 ed usciti nello stesso anno e poi i dischi di anni passati. I dischi sono ovviamente in ordine alfabetico.
DISCHI USCITI NEL 2011
And So I Watch From Afar – Gangs (2011) [math-rock]: Bello, anche se per me inferiore all’EP Letters e all’omonimo disco. Il disco perde un po in grinta. Inoltre vedendoli dal vivo abbiamo scoperto che uno dei chitarristi (il roscio indemoniato) ha mollato la band per fare della merda di musica folk. cazzo. Speriamo che questo non porti alla fine degli ASIWYFA cosi come li abbiamo conosciuti ed amati!
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Babalot – Non sei Più (2011 – Aiuola) [alt-pop]: Atteso e convincente ritorno di Sebastiano accompagnato questa volta da una band. Soliti pezzi incisivi e corrosivi, solito pop sbilenco ma in grado di attecchire subito. Paperino canzone pop dell’anno.
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Bon Iver – Bon Iver (2011 – Jagjaguwar / 4ad) [alt-folk]: Il primo disco mi aveva fatto letteralmente cag..e, questo invece, a parte la fastidiosa voce di Bon, ha dei pezzi come Perth che valgono da soli l’ascolto dell’album.
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I Cani – Il sorprendente Album di Esordio dei Cani (2011 – 42 Records) [synth-pop]: A me è piaciuto subito. Bellezza confermata dal vivo. Non il disco dell’anno ma sicuramente un gruppo da tener d’occhio. Musicalmente non suonano niente di nuovo, quello che tuttavia fa la differenza sono i testi altamente corrosivi e lucidi.
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Danger Mouse e Daniele Luppi – Rome (2011 – Parlophone) [Pop – Easy Listening]: Quando si dice musica per rallegrare, il famoso easy listening. Canzoni solari, in grado di accompagnare una mattina soleggiata, un pomeriggio al parco, bello. Melodie fatte per ammaliare. Anche questo disco dell’anno.
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Deaf Center – Owl Splinters (2011 – Type) [dark-ambient]: Dark Ambient. Tutto qui. Ma fatta al meglio. La musica ambient mi ha sempre stregato ma è un genere in cui è facilissimo scadere nella monotonia o nel puro esercizio di stile, e devo ammettere che il quantitativo di dischi ambient che supera la prova è minimo. Questo è uno di questi. C’è una costante ed impalpabile tensione che pervade tutto l’album e che tiene viva l’attenzione. Bello.
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Death Of Anna Karina – Lacrima / Pantera (2011 – Unhip) [post-hardcore, noise-rock]: Grande album Scremo o qualcosa del genere. Insomma Post Hardcore in italiano, con dei testi a volte un po sopra le righe ma con un ottimo cantato / recitato e parecchia rabbia. Hanno carica da vendere e lo dimostrano dal vivo dove rendono al massimo.
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Demdike Stare – tryptych (2011 – Modern Love) [elettronica, dark-dub]: I Demdike Stare hanno tirato fuori dal cilindro quest’anno un trittico di dischi uno migliore dell’altro, Ambient oscura, droni ossessivi, elettronica rarefatta ma non solo. Un tris di dischi in grado di ammaliare l’ascoltatore, portandolo nel mondo degli incubi di questi artisti. Consigliatissimo.
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Dente – Io Tra di Noi (2011 – Ghost) [pop]: come dicevo ad un mio amico, a me Battisti è sempre piaciuto. Qui Dente sforna (dopo L’amore non è bello) altre ottime canzoni, anche se questa volta i testi non sono sempre convincenti. Certo poi tira fuori “Io si” ed è subito magia.
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Desolate – The invisible Insurrection (2011 – Fauxpas Musik)[Ambient-Dubstep]: Come discusso abbondantemente con Manuel, ne uscissero di dischi Classici di Dubstep come questo. Niente di nuovo ma quello che propone è assolutamente perfetto. Pain è un pezzo con cui addormentarsi dolcemente.
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Dirty Beaches – Badlands (2011 – Zoo Music) [lo-fi, psychobilly]: La follia. Questo disco è un vero e proprio trip. Nella prima parte del disco si susseguono brani rockabilly come se Elvis fosse ancora tra noi (la voce di Dirty Beaches assomiglia clamorosamente ad Elvis). La seconda parte invece è caratterizzata da SPLENDIDE ballate lo-fi. Pezzi come Lord Knows Best sono delle autentiche perle. Ne ho scritto estesamente QUI.
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Esben and The Witch – Violet Cries (2011 – Matador) [darkwave]: Unica band che ho salvato nell’ondata di gruppi revivial dark-wave che c’è stata lo scorso inverno. La voce della cantante merita e li ho anche apprezzati dal vivo al circolo. Che dire, a me i Cure hanno sempre fatto impazzire, e sentire gruppi “recenti” che recuperano quelle sonorità con gusto e senza scadere troppo nella semplice coverizzazione non può che farmi piacere.
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Grouper – Dream Loss (2011 – Yellow Electric) [ambient, drone]: Altro disco dell’anno. Qui siamo parlando di un disco che mischia canto gotico, basi ambient, musica glitch il tutto con una produzione lo-fi che di più non si può. Il risultato è un disco di una cupezza e nel contempo magia che difficilmente ho sentito. Ovviamente vista la particolarità dello stesso deve essere ascoltato in determinate condizioni per apprezzarne in pieno la carica emotiva. Cmq ne ho gia parlato estesamente QUI
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Guillaume & The Coutu Dumonts – Breaking the Fourth (2011 – Circus Company) [deep-house, techno-house]: Altro discone. Deep-House, brani che si dipanano su basi costruite con una dovizia certosina. Una cura del dettaglio, del dialogo tra i vari campioni che ha dello stupefacente. Inoltre NON è un disco da ballare, i vari pezzi sono degli splendidi affreschi musicali da contemplare più e più volte scoprendo di volta in volta qualche nuovo particolare, qualche passaggio, insomma lasciatevi cullare e avvolgere dai suoi splendidi suoni. Tra l’altro, in alcuni pezzi c’è un bell’uso ai loop sullo stile di The Field…
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Gus Gus – Arabian Horse (2011 – Kompakt) [house]: questa è house più ballabile, disco carino, niente di eccezionale tuttavia. A parte il brano Selfoss che trovo bellissimo.
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L’Altra – Telepathic (2011 – Acuarela) [dream-pop]: Inditronica, Folktronica, chiamatela come volete. Questo è il più bell’album del genere che ho ascoltato quest’anno. A me ricordano molto gli Everything but the girl che ho tanto amato. Ma sono molto di più. un album delicatamente pop che potrebbe piacere tanto a Daniele.
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Lucy – Wordplay For Working Bees (2011 – Stroboscopic Artefacts) [techno, dubstep]: ringrazio sempre Manuel per la scoperta. bel disco techno a marchio italiano (lui si chiama Luca Mortellaro).
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Marta sui Tubi – Carne con gli Occhi (2011 – Tamburi Usati / Venus Dischi) [rock, pop]: dopo il precedente album che non mi aveva convinto e dopo un periodo in cui i Marta si erano cimentati in un po di tutto (teatro, recitazione, boh) eccoli che tornano con un album ispirato, fatto di canzoni da cantare a squarciagola. Poi dal vivo non avete idea di cosa sono diventati. IMMENSI.
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Mary in June – Ferirsi (2011 – Autoprodotto) [Rock, Folk]: Disco italiano dell’anno. Testi evocativi, Un post-rock/folk potente, lui che sussurra e canta a squarciagola. Catartico. Bello bello bello. Grande Manuel per averli intercettati. Son un frullatone di vari generi / stili ma quello che ne viene fuori e un mix nuovo e fresco. Anche sui Mary in June potete leggere di più QUI
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Mushy – Faded Heart (2011 – Mannequin Rec.) [darkwave, ethereal]: Mushy è una cantante Romana che con il suo splendido Faded Heart dimostra di saper pescare e reinterpretare sapientemente la lezione dei gruppidarkwave dei primi anni 80 senza scadere nella mera citazione. Voce eterea e brani intensi. Una autentica scoperta. Ne parlo estesamente QUI.
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Nicholas Jaar – Space is Only Noise (2011 – Circus Company) [elettronica]: La vera nuova evoluzione dell’elettronica moderna verso spazi più rarefatti e soul / jazzati. Diciamo che insieme a Clubroot questo newyorkese ha lasciato il segno. Decostruzione è la parola d’ordine di quest’album, e gli innesti soul riempiono quegli spazi deliberatamente lasciati vuoti. Anche questo visto dal vivo al MIT con ottimi ricordi.
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Opeth – Heritage (2011 – Roadrunner) [progressive]: A me quando gli Opeth rifanno i Pink Floyd mettendoci tutto il background accumulato da una band non certamente di Progressive Rock mi fanno impazzire. Questo Erithage, pur non essendo nulla di innovativo o eccezionale ha un suo perchè e si lascia ascoltare piacevolmente.E poi gli opeth sono dei musicisti eccezionali, qui più Porcupine Tree che Opeth, ma a me i Porcupine piacciono un sacco :-)
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Paul Kalkbrenner – Icke Wieder (2011 – Paul Kalkbrenner Musik) [Techno]: Altro disco Techno, questa volta di matrice tedesca, da quel piacione di Kalkbrenner che, fortunatamente, non prova a replicare Berlin Calling ma fa un disco di classica techno tedesca fatto bene.
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PJ Harvey – Let England Shake (2011 – Island / Universal) [folk-pop]: Nuovo disco di PJ ed ennesima raccolta di bellissime canzoni. Non ve ne sto a parlare, se vi piace Polly Jean questo disco lo amerete.
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port-royal – 2000-2010: The golden age of Consumerism (2011 – N5md) [elettronica]: Ok, con Manuel dicevamo che non è altro che una raccolta dei brani riportati nei vari EP / B-Side. Ma io ho una mancanza di quei pezzi alla Afraid to dance… Quindi benvenga :-)
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Raein – Sulla linea d’orizzonte (2011 – Autoprodotto) [Post-Hardcore]: Insieme ai Death Of Anna Karina, disco Screamo / Post-Hardcore dell’anno. Anche loro cantano in italiano, ed anche loro hanno una bella carica da mostrare. Inoltre il disco è distribuito gratuitamente, cosa chiedere di più? Consigliato.
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Roly Porter – Aftertime (2011 – Subtext) [ambient-drone]: Aftertime non è un album per tutti, ossessivo, rumoroso, disarmonico e assordante. Ma con una sua coerenza e bellezza che, se sopravvivi ai feroci assalti con i quali cerca di abbatterti, sa sedurre. Seduzione malata, masochista, ma in grado di generare piacere. Ne parlo estesamente QUI.
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Tape – Revelations (2011 – HAPNA) [Modern Classical]: Altro discone. Difficilissimo trovare recensioni online ed infatti il solito Manuel me li ha passati. Scorre via veloce e leggero in attesa del nuovo Balmorhea.
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The Field – The Looping State of Mind (2011 – Kompakt) [techno]: La svolta più danzereccia di The Field a me è parecchio piaciuta. Solita bravura ma questa volta con un po di attenzione anche alla melodia.
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The Twilight Singer – Dynamite Steps (2011 – Sub Pop) [rock]: Greg Dulli dai tempi degli Afgan Wing ha sempre dimostrato di saper scrivere canzoni Rock come si deve, e anche con questo ultimo lavoro a nome Twilight Singer dimostra questa sua capacità. davvero un bell’album.
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The Weeknd – House Of Baloons + Thursday (2011 – Autoprodotto) [Soulstep]: Altro che James Woon, questo è il vero soulstep. Opera di questo matto canadese che si è autoprodotto questi due album a cui ha recentemente affiancato un terzo). Che dire, basi elettroniche cupe con questa splendida voce Soul che canta. Un mix orecchiabile che tuttavia mantiene un aura oscura. Splendida scoperta.
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This Will Destroy You – Tunnel Blanket (2011 – Suicide Squeeze / Monotreme) [post-rock, Noise]: Catarsi. Questo disco è la catarsi. i TWDY si superano ancora una volta sfornando il più bel disco post rock / post metal, a tratti un disco Noise vero e proprio. Solenne nel suo incedere, nei suoi crescendo strumentali che ti spappolano le orecchie piano piano, con quei giri armonici ogni volta più alti, più potenti, più maestosi e più casinisti. Il fenomenale brano di Apertura, Little Smoke è uno dei pezzi più belli ascoltati quest’anno. Un disco che ti spinge ad alzare il volume delle cuffie fino a farti sanguinare le orecchie. E poi dal vivo sono stati un autentico spettacolo sbattendoti finalmente in faccia quel muro sonoro che su disco si percepisce ma non si può apprezzare in pieno se non dal vivo. Non ho idea di che possano fare dopo questo capolavoro, ma sono un gruppo che è sempre riuscito ad innovarsi. Grandi. Per una recensione più estesa potete leggere QUI
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Tim Hecker – Ravedeath, 1972 + Dropped Pianos (2011 – Kranky) [ambient-drone]: Solo due paroline. Tim Hecker prodotto da Ben Frost. L’ambient Drone al suo massimo splendore. Nient’altro. Tim Hecker NON ne sbaglia una da anni. GENIO. Anche per questo album ne ho scritto estesamente QUI.
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Ulver – Wars of the Roses (2011 – Kscope Rec.) [dark-ambient]: Gli Ulver sono uno dei gruppi che ha credo toccato cosi tanti generi che non ne tengo più il conto. Anche quest’ultimo album è parecchio ispirato (meno dello splendido EOS) ma cmq su buoni livelli.
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Washed Out – Within and Without (2011 – Subpop) [dream-pop]: non mi dilungo sul disco di Washed Out. Bel disco estivo.
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DISCHI USCITI PRIMA DEL 2011
Alessandra Celletti – Esoterik Satie (2008 – Kha/ Sound And Music) [modern classical]: della bravissima pianista avevo sentito parlare molto bene e dopo averne apprezzato le doti dal vivo al soluzione semplici festival questa estate a Roma ho recuperato questo disco del 2000 in cui suona Satie. Molto bello e molto ma molto ispirato, e poi i brani con solo il piano in evidenza mi hanno sempre conquistato. E poi stiamo parlando di brani di Erik Satie, mica cazzi.
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Alessandro Fiori – Attento a me stesso (2010 – Urtovox) [songwriter]: ok, questo è un disco del 2010 ma l’ho ascoltato solo a Gennaio 2011 e ne sono rimasto rapito. tantissime canzoni che entrano in testa, con quel gusto pop un po storto che mi ha conquistato. Pezzi come “Labbra Fredde” e “La Vasca” sono da annoverarsi tra le (mie) canzoni pop di quest’anno.
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Cesare Basile – Gran Calavera Elettrica (2003 – Mescal / Sony) [Rock]: Si vede che di Basile avevo ascoltato gli album sbagliati perche questo disco del 2003 è davvero bello. Voce calda e canzoni ben costruite, rock ma con quel gusto cantautoriale che ti spinge a risentire più e più volte ogni singolo pezzo.
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Clubroot – II MMX (2010 – Lodubs) [ambient dubstep]: Anche questo un disco del 2010 recuperato a Marzo e che entra senza indugi o ripensamenti nella mia top tre dell’anno. Dubstep cosmico, Elettronica persa nel vuoto siderale. Il dubstep esce dalle periferie londinesi per approdare nei vuoti spazi cosmici. Un disco di una bellezza unica. pezzi come Waterways vengono prodotti al massimo una volta l’anno. CONSIGLIATISSIMO.
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Deepchord – Liumin (2010 – Modern Love) [dub-techno]: non mi ha fatto impazzire ma merita di essere quantomeno citato, vista anche le poche uscite techno di quest’anno. Qui siamo più su di una techno molto cupa, dub techno si legge sui siti e forse questo eccesso di cupezza ha un po troppo smorzato la carica del disco.
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Fugazi – Repeater + 3 Song (1990 – Dischord) [hardcore]: Qui stiamo parlando di un gruppo e di un disco STORICO. tuttavia solo quest’anno, grazie sopratutto ai Jesus Lizard di cui parlerò dopo, li ho finalmente ascoltati con continuità e, beh, benchè l’hardcore classico continui a non digerirlo (Pace, Andrè) il post-Hardcore di Fugazi e Jesus Lizard, Shellac, e cosi via, mi ha letteralmente stregato.
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Moderat – Moderat(2009 – Bpitch Control) [elettronica, techno]: Per la serie, come cazzo ho fatto a perdermelo / lasciarmelo sfuggire nel lontano 2009? un disco IMMENSO. Recuperato dopo aver visto i Modeselektor spaccare tutto al MIT di quest’anno con un set da cardiopalma. L’album è una collaborazione tra i sopracitati Modeselektor e Apparat e quello che ne viene fuori e pura magia. Un disco ballabilissimo ma non piacione, che ti fa muovere il culo ma solletica anche la mente. Davvero difficile trovare qualcosa di meglio, l’ho letteralmente squagliato. per certi aspetti mi ricorda Nathan Fake come varietà di soluzioni proposte (dalla Ballabilissima “A New Error” alla più ambient “3 minutes of”) e qualità complessiva.
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Pontiak – Living (2010 – Thrill Jockey) [hard-rock, blues-rock]: E’ da qualche album che seguo i tre fratelli Carney from Virginia. Loro fanno un hard-rock con venature Stoner come non se ne sentiva da tempo. Il precedente disco “maker” del 2009 era gia un ottimo album, ora con questo Living i Pontiak cambiano un po sonorità puntando ad una sperimentazione maggiore ma sfornando cmq un disco molto intenso e bello.
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The Jesus Lizard – Goat (1991 – Touch & Go) [Post-Hardcore]: Disco immenso. Anche questo sfuggitomi nel corso del tempo (è del 1991…). Conferma della mia apertura quantomeno al Post-Hardcore. Il cantato è fichissimo e malato e i suoni sono grezzi e potenti.
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The Soft Moon – The Soft Moon (2010 – Captured Tracks) [dark-wave]: Altro disco darkwave questa volta più pedissequo ai Cure ed alla musica anni 80. Anche qui il mio amore per queste sonorità mi fa passare sopra alla poca innovazione delle proposte. Per saperne di più leggete QUI
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Wolves in the Throne Room – Two Hunters (2007 – Southern Lord) [Black Metal]: Ecco, non credevo che a 32 anni mi potessi prendere una (nuova) cotta cosi forte per un gruppo Black Metal. Ed invece questo WITTR ci sono riusciti. Il disco non è recentissimo (del 2007) ma ha una carica ed un fondo di marciume che non sentivo da molto tempo. Ne ho scritto estesamente QUI.
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Elenco aggiornato dei miei dischi del 2011 | Diari Musicali Romani · 29 Dicembre 2011 alle 13:29
[…] 2011 […]